Dal giorno in cui l’ho immaginato, il mio romanzo Ìsmandri non perde la qualità di essere ispirazione attuale, purtroppo. L’essere umano, infatti, continua a giocare a dadi con la violenza più atroce e stupida, quella della criminale guerra cieca. Un paradosso in cui non esistono, e mai potrebbero esistere, realmente dei vincitori e dei vinti. Anzi: ancora una volta siamo costretti a fronteggiare la sconfitta più terribile per l’intelligenza e la civiltà umane. E il sogno di pace del Sovrintendente di Val Pòria resta ancora un’ideale lontano cui tendere.
Questa riflessione è il nucleo della breve riflessione che ho condiviso con Cristo DaVel in questa intervista:
❤️ è stato un piacere!
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La tua emozione, a un certo punto, è arrivata chiara🫂
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