Quinto e ultimo appuntamento con gli incontri tra Ìsmandri e l’arte nella sezione #iorestoacasaeleggo. Dopo solidarietà, guerra, amicizia e lutto – e sotto l’egida del grandioso progetto del Sovrintendente di Val Pòria – è d’obbligo terminare con un omaggio alla Pace. Il nostro pensiero è andato ad una delle peggiori atrocità della guerra, il disastro umano delle bombe nucleari lanciate criminalmente dagli Americani nell’agosto del 1945 su Hiroshima e Nagasaki. In quest’ultima città, dal 1955, esiste un luogo di pace e riflessione – il parco della Pace – dove troneggia la scultura di Seibo Kitamura, la cosiddetta Statua della Pace (1955). Tra la consapevolezza dell’eterna minaccia legata alla stupida violenza umana e l’anelito di speranza verso un universo privo di ogni ostilità, la grande statua si eleva come Memoria e Monito.
Troppo spesso ancora inascoltati entrambi.
