Nel mese di gennaio, la Sicilia ricorda gli anniversari di ben tre eventi sismici del passato, due dei quali apportarono devastazione di grosse proporzioni. Il terremoto del Val di Noto (1693) che con la sua magnitudo di 7.4 Richter colpì la Sicilia orientale e quello della Valle del Belìce (1968) che distrusse paesi interi tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo. Da questa evenienza, è sorta in me la domanda che forse tutti – in un’Italia ad alto e diffuso rischio sismico – ci siamo posti almeno una volta: quanto è esposta la mia città ai Terremoti? Così, ho iniziato una ricerca sulla storia dei Terremoti a Palermo, ovvero di quegli eventi che – per epicentro o per riflesso – l’abbiano coinvolta in maniera significativa. Ho così scoperto che, sulla carta, la mia città non è per sua natura esposta ai sismi come invece lo è la Sicilia orientale. Sembrerebbe una buona notizia, no? Se non fosse che questa mia ricerca mi ha anche svelato un profondo Tallone d’Achille della mia Palermo, che in qualche modo complica la situazione sismica. E, naturalmente, ne ho scritto un articolo per .itPalermo.

<<Pur trovandosi in una delle regioni italiane a maggior rischio sismico, Palermo non possiede di per sé un elevato tasso di vulnerabilità. Rispetto alle catastrofi che hanno a più riprese funestato la parte orientale della Sicilia, la storia sismica palermitana è circoscritta a pochi eventi. Alcuni di essi, però, hanno arrecato danni al patrimonio artistico cittadino e a volte persino delle importanti modifiche urbanistiche. Ripercorriamo, allora, la storia dei terremoti a Palermo, per scoprire qual è la fragilità della nostra città.
La storia dei terremoti a Palermo
Nella classificazione delle categorie sismiche, l’area del palermitano è collocata in zona 2. Cosa vuol dire? La zona 2 definisce quelle aree in cui “forti terremoti sono possibili”. Solo Contessa Entellina si colloca in zona 1, ovvero in un’area altamente pericolosa con elevata probabilità di terremoto. Come vengono categorizzate in tal senso le aree del territorio italiano? Il parametro si basa, principalmente, sullo studio degli eventi sismici che nel corso della storia conosciuta hanno colpito le diverse località italiane. Frequenza e potenza di questi terremoti “storici” costituiscono il curriculum che definisce, infine, il livello di rischio di un’area. Quali sono, allora, gli eventi sismici passati che collocano Palermo in zona 2? Prima di svelarvi la risposta, è d’obbligo premettere che spesso un’area risente degli effetti di eventi sismici verificatisi in altre aree, qualora questo siano stati particolarmente potenti!>>