Non sono certo l’unica cui questa domanda provoca una reazione multiforme, in base alla giornata, no?
A volte risuona invadente e persino inopportuna, perché quel dove è una faccenda privata, quindi la mia reazione è un mormorio appositamente incomprensibile pure dagli egittologi.
Altre volte chi me l’ha appena rivolta se ne pente più che dell’ultima colossale sbronza, perché sono talmente entusiasta di ogni dettaglio che ho visto da rovesciare sul malcapitato (comunque impiccione!) un nubifragio di parole.
E poi ci sono quelle volte in cui questa fatidica domanda diventa una carezza, perché il luogo in cui sono stata mi ha riappacificato per ore con la vita, e la mia risposta può solo essere: “guarda”.

Ma lo dico con emozione, tanto che l’impiccione/a d’improvviso è un po’ come se ci fosse stato/a con me, anche se era a chilometri di distanza.

E di nuovo penso alle bugie sul mare d’Inverno e alla grande verità per la quale tutto ciò di cui hai bisogno è proprio accanto e attorno a te.
Solo che tante volte ci dicono che la nostra terra non può nutrirci a sufficienza e che dobbiamo andare fuori per ottenere ciò che ci serve. Io, però, ormai l’ho capito che questa frase è come la faccenda dell’ignoranza:
vuoi manipolare le menti? Mantienile ignoranti!
Vuoi mantenere povera la Sicilia? Convinci le sue Risorse umane che sulla Terra di Trinacria sono sprecate.
E quelle brutte Sirene che tante volte chiamano persino me, cercando di indicarmi la via per “il Nord”, devono stare zitte dinanzi ai miei luoghi del cuore, perché nemmeno a loro è dato chiedermi
dove sei stata?
tanto meno impormi “dove stare”.
Meno male che non rivesto mai il ruolo di impiccione 😉
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… e senti ma… dove sei stata? 😀
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😀 io sono sempre disponibile a raccontare, mi conosci! 😀
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