Ma l’inverno a che serve?

Mentre scrivevo il titolo di questo articolo, la risposta predominante era un tondo: a niente! In realtà, anche prima, mentre invocavo tutti i Santi Numi Paperi per il contrasto da cardiopalma sulla soglia tra la doccia calda e il bagno “a temperatura ambiente”! Quindi, questo pezzo potrebbe finire qui e amen.

Poi però mi viene in mente questa foto che ho scattato pochissimi giorni fa, quando ho trovato il coraggio di far emergere dal fagotto di cappello, sciarpone, piumino, guanti il necessario per puntare l’obiettivo della macchina fotografica:

img_20190111_225121_0894270672712984003661.jpg
Bagliori di tramonto invernale ©Ljus av Balarm

e confesso che allora la mia stizzita determinazione fortemente vacilla.

Ok:

  • fa un freddo ben superiore ai miei desideri di temperatura equilibrata
  • l’umidità fa banchettare la mia cervicale
  • la luce naturale dura troppo poco
  • la pioggia complica gli spostamenti in scooter e mi costringe a mettere da parte tutti quei soprabiti carini che non siano impermeabili a tenuta stagna
  • il cervello sembra cadere sotto una sorta d’incantesimo malefico per cui impiega il doppio se non il triplo a strutturare pensieri e comandi motori.

Eppure, mentre cammini stretta nel fagotto di cui sopra, che se c’è vento – quel vento tagliente di cui Palermo ha imparato ad essere generosa… – hai pure difficoltà ad accertarti che al tuo fianco ci sia ancora il tuo uomo e non uno sconosciuto… insomma, capita che proprio mentre cammini nella condizione da era glaciale di cui sopra, tutto ad un tratto questo cavolo di inverno ti riservi visioni come quella nella prima foto

img-1b86d31bed612b0f1b64c37468130e8d-v7075413818853078754.jpg
le nuvole invernali giocano con il tramonto ©Ljus av Balarm

 

o – ripensandoci – in quest’altra qui a fianco, anche più recente. E allora d’improvviso la mia risposta cambia e mi ricordo che sì, anche l’inverno ha il suo senso nei suoi colori, persino nei suoi profumi, nelle sue atmosfere. Certo, non mi si potrà impedire di sperare come ogni anno che duri poco, che esprima la sua bellezze nel minor tempo possibile e che, Santi Numi Paperi d’accordo, non piova proprio mentre io mi sposto in scooter da un punto all’altro della città. Mi sembra un accordo fattibile, in fondo, no?

2 Comments

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.