
Ci sono quei momenti nella vita, quelli in cui senti il bisogno di deporre le tue armi e riappacificarti con il mondo, fermandoti e respirando al ritmo naturale del pianeta.
Il Mare facilita questo desiderio, con la sua risacca e il suo moto mai uguale. Il mare al tramonto di dicembre ancora di più, soprattutto se per giorni, prima, ha piovuto e allora la sabbia è compatta e sostiene il peso dei passi, dei pensieri. E ti ritrovi sotto un cielo di nuvole nere che però sanno schiudersi per offrirti i colori del sole che cala dietro la montagna.
Non può esserci solitudine, in uno scenario così, solo intimità con se stessi, con le proprie emozioni e i dubbi e, a volte, le proprie paure che – protette dall’abbraccio delle nuvole – diventano naturali e non sono più barriere.
L’imbrunire progredisce e non puoi fermarlo, puoi solo guardarlo, stupirtene, ammirarlo e innamorartene. Così impari – o forse rammenti – che non tutto è nelle tue mani, che tante cose non puoi controllarle né sono tua responsabilità.
E ti senti sollevata e rinnovata, nel saperti fallibile.
“…sollevata, nel saperti fallibile”, trovo autentiche queste parole. C’è una forza nel sentirsi fragili e finiti che fa fare cose grandi! Grazie per la riflessione.
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Io ringrazio te per il sostegno che le tue parole le danno!
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